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  • Immagine del redattoreLuca Miao

BLITZ DI LUIGI DE MAGISTRIS A CAVALLERIZZO DI CERZETO

Aggiornamento: 17 set 2021

Calabria Resistente e Solidale (CRS) tornerà sul sito oggi 17 settembre alle 16:30, dopo l’incursione di ieri mattina con Luigi de Magistris. Si è trattato di un incontro con alcuni “sfollati” nonché associati di “Cavallerizzo Vive” e di una passeggiata nel centro storico. Era presente, oltre a una rappresentanza del gruppo CRS e di alcuni candidati in lista, il geologo prof. Fabio Ietto, docente Unical e ricercatore Cnr, a conoscenza dell’intera storiografia del sito e dell’area in cui ricade.


La storia di Cavallerizzo di Cerzeto racconta, in fin dei conti, il peggio dell’amministrazione del bene pubblico, a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale, e della classe politico-istituzionale (dell’intero arco costituzionale) che l’ha avuta nelle mani negli ultimi 30 anni.


Uno dei borghi ormai tra i più rari del mondo è stato stuprato e lasciato abbandonato agonizzante al suo destino e un’unica persona, rimasta lì ad accudire la creatura morente: Liliana Bianco resistente e pervicace donna ch’è riuscita da sola ad evitare la desertificazione letterale di Cavallerizzo. Le hanno tentate tutte per cacciare via anche lei, lasciandola finanche al buio per anni. Ha vinto Liliana.


Soltanto un progetto di rigenerazione e restauro di Cavallerizzo può restituire la speranza di una ricucitura della comunità italo-albanese, strappata e lacerata da mani impunite, per dare sfogo ai fiumi di denaro pubblico e, attraverso i canali incontrollati dell’Emergenza, farne quello gli pare. Come la new town costruita a valle della Frazione, una colata di cemento, modellata a somiglianza delle colonie palestinesi: un new cemetery, si potrebbe anche dire.


Pertanto, dopo la passeggiata nel centro storico, il gruppo si è spostato a valle, entrando all’interno del capolavoro realizzato da Bertolaso e la sua cricca (Anemone & C.). Abitato in maniera del tutto sparsa, con diverse unità immobiliari in vendita, fredda e alienante, già visibilmente degradata. L’operazione new town, almeno a conti chiari, è costata ben oltre i cento milioni di euro.


In definitiva, a Cavallerizzo si è consumata una rapina ai danni del territorio e di un’intera popolazione (di minoranza etnico-linguistica), il tutto finalizzato allo sperpero di ingenti risorse pubbliche, sotto il mantello di una sperimentazione del modello di de-localizzazione su scala nazionale: che sarebbe dovuta approdare nell’istituzione della Protezione Civile SpA, poi fermata.


Nel raduno di domani rafforzeremo l’istanza di ritorno all’origine e daremo ulteriori informazioni sul modus operandi della cricca nella spartizione dei soldi a loro esclusivo beneficio. Sono tutti coinvolti e alcuni anche candidati o nei “governi ombra” dei partiti (di tutto l’arco costituzionale).







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